La velocità è una costante della nostra vita. Velocità di esecuzione, velocità nel vivere le esperienze. Velocità nel condividerle. Questa velocità è spesso un valore straordinario. Semplifica la vita, permette di raggiungere chiunque nel mondo. Permette di condividere idee e diffonderle con estrema semplicità. A volte però il nostro cervello ha la necessità di rallentare. Non ce ne accorgiamo ed il corpo reagisce con lo stress, con le nevrosi, con una stanchezza difficilmente comprensibile.

Andiamo in overflow. In sovraccarico. Per essere capaci di bilanciare la necessità (e la bellezza, la vertigine) della velocità con momenti più riflessivi e consapevoli, ecco 5 piccoli trucchi che possiamo utilizzare nella fotografia (e attraverso la fotografia):

  1. limitate e contate il numero degli scatti:
    dare valore al singolo scatto ci permette di dare il giusto peso e comprendere meglio ciò che abbiamo “visto” dedicandogli il giusto tempo. Le cose e gli avvenimenti - anche quelli che avvengono velocemente - non si fotografano grazie alla velocità ma grazie all’attenzione. Nel tempo poi saremo sempre più capaci di avere l’attenzione necessaria per “scattare” poche foto, centrate su ciò che sta avvenendo, centrate su chi abbiamo davanti, sulla realtà che ci circonda. Scattare fotografie non è un’azione limitata ed automatica. Mette in moto tutto il nostro corpo. Ma troppo spesso siamo indecisi perché il cervello crea idee, spesso “preconcette”. E così scattiamo per raggiungere un’idea prefissata e non per “vivere” ciò che abbiamo davanti. Quando in realtà quasi sempre pochi scatti eseguiti con consapevolezza ci permettono di creare storie, immagini e sintetizzare avvenimenti in modo più coerente e vero (con un senso) il mondo che ci circonda.

  2. Dopo aver scattato fermati. Non guardare la foto. Guarda ancora ciò che hai davanti:
    La tua ricerca ha senso nel momento in cui tra uno scatto e l’altro hai il tempo di vivere il presente. Senza l’ansia di raccontarlo. Da ragazzo ero un free climber e non c’era cosa più importante che - una volta arrampicata una parete - fermarsi, respirare, guardare orizzonti che dal basso non si potevano vedere. Se lo scatto fotografico è una parete da scalare, allora dopo aver scattato godetevi il panorama!

  3. Scatta non guardando nel mirino:
    Non sempre si può fare. Ma spesso scattare senza guardare nel mirino è necessario. Ad esempio nella strett photography. Quando usi le mani non te le guardi. Se usi una forchetta per mangiare non hai bisogno di guardarti le mani. Così la mano che tiene la macchina fotografica sarà un’estensione dell’occhio. Imparerà ad essere autonoma. Imparerà ad inquadrare. forse saprete che l’occhio è anche una parte del cervello. Ovvero le sue terminazioni nervose pre-elaborano l’immagine. Allora proviamo a staccare la macchina fotografica dall’occhio. Facendo un’esercitazione costante di puntamento. Ogni giorno saremo più precisi. Ogni giorno capiremo di più che la macchina fotografica non è uno strumento esterno a noi ma una parte di noi. Una parte di noi che però “non è pre impostata dal pensiero” ma è capace di seguirci nella nostra consapevolezza del tempo e del luogo presente. Un corpo consapevole di se stesso e dell’ambiente nel quale è immerso.

  4. Non cancellare le foto scattate. Torna a guardare le foto “sbagliate”:
    Perché spesso le foto “non previste” sono quelle che raccontano sfumature aggiuntive. Recentemente ho pubblicato un editoriale di moda e 4 foto su 5 erano immagini scattate tra una posa e l’altra. Ovvero immagini non previste. Che solo in un secondo momento hanno rivelato il loro potenziale. Le immagini hanno bisogno di maturare. Come un frutto.

  5. Fermatevi in un luogo:
    Se siete in una città e state scattando magari street photography, ricordatevi che per i ricordi ci sono le cartoline ma per comprendere bisogna fermarsi. In un luogo che vi attira e che sentite per oscuri motivi vostro: a volte è per la luce e le ombre particolari, a volte è per un via vai di gente interessante. A volte è per le geometrie dei palazzi o ancora per un fiore nate nel cemento che sta la tutto solo non guardato da nessuno. Fermatevi. Osservate. Respirate. Vivete.
    La fotografia ci aiuterà ad essere persone migliori.
    E voi aiuterete la vostra fotografia a crescere.

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